Malinconia d'amo-Re

Quando si risolve una malattia grave o si scioglie un nodo energetico che per lungo tempo hanno tenuto costretti tutti i nostri potenziali accade un fenomeno particolare. Improvvisamente il proprio sitsema non sa che farsene di tutta l'energia ritrovata e rinnovata e innesca una sorta di azione che potremmo definire di autosabotaggio. Incidenti, furti subiti, un susseguirsi di malanni, perdita del lavoro, rotture sentimentali, debiti, elettrodomestici che vanno in tilt, l'auto che continua a rompersi, etc. Ugualmente quando si lavora con l'Arte Regia, Magia o Alchimia e finalmente si assiste alla liberazione del proprio potenziale di Vita accade qualcosa di sconcertante. Laddove non c'era lavoro ora c'è il posto che abbiamo sempre sognato; il corpo gode finalmente di ottima salute; non si hanno più problemi economici; la creatività vive la propria primavera; al nostro fianco, come d'incanto, quello che era un partner assente e distratto diviene il principe azzurro o la principessa dei nostri sogni; tutt'intorno è un fioccare di complimenti per il nostro aspetto fisco e la Vita è lucente e rigogliosa come non mai.
E allora? Allora accade che tutta questa nuova energia ci sbilancia quel sistema che sino a ieri era tarato su quote molto più modeste. Non di rado, purtroppo, si innesca anche in questo caso, una o più dinamiche di autosabotaggio. Improvvisamente si ha l'impressione che tutto quello che abbiamo sempre desiderato e finalmente ottenuto non ci interessi più,  non ci appaghi, non ci soddisfi. Quel lavoro meraviglioso non lo si trova poi tanto eccitante; quel partner così perfetto quasi, quasi ci annoia. Ci convinciamo lentamente che il problema in fondo sia un altro. Incominciamo a mangiare male, a fumare di più, a sentirci svogliati e pigri e perchè no? Anche un pò depressi. E così ci mettiamo, ancora più frustrati di prima, alla ricerca di un problema che quanto mai non esiste.
Sostanzialmente siamo tentati di riportare la nostra energia a quote più familiari: inneschiamo dinamiche comporta-mentali volte a favorire una riduzione del nuovo livello energetico al fine di maneggiare e controllare più facilmente le nostre vite. Poco importa se questo equivale a cronicizzare un mediocre senso di insoddisfazione. L'altezza spaventa e disorienta più del lento affondare in una palude.

Ciò che prima di effettuare "atti Magici" era assente nel nostro orizzonte esistenziale, lo era poichè noi stessi eravamo incapaci di amare tutto questo ben di Dio. Bene. Ora che questo "ben di Dio" popola la nostra Vita è giusto il momento di imparare ad amarlo. Il vero lavoro su di sè inizia soltanto adesso. Per semplificare il concetto si potrebbe affermare che siamo affetti da una disabitudine ad essere amanti-amati. 

L'impegno non è nel RE-alizzare circostanze e situazioni favorevoli nella nostra esistenza (Magia di primo livello) ma nell'imparare ad elevare la nostra facoltà di amare sino a quel livello che ieri non era integrato nella nostra Coscienza.
Bukowski afferma che solitamente l'amore è una sorta di pregiudizio, poichè si ama solo quello di cui si ha bisogno. Vale a dire che amiamo (leggi: desideriamo) qualcosa fintanto che avvertiamo la mancanza di quella cosa nella nostra vita. Imparare ad amare ciò che si è desiderato RE-almente è l'Arte della Compassione, del compasso: del camminare con un passo alla pari. Fin quando siamo solo desiderio e brama inappagata, amiamo, per così dire, da lontano, da dietro. Ma nel momento esatto in cui ciò che era soltanto desiderio diviene RE-altà ordinaria, siamo chiamati a camminare assieme, con passo pari a ciò che abbiamo creato.
Desiderare etimologicamente parlando è: de- siderare, fissare attentamente le stelle (si tratta quindi di uno sguardo lontano dall'oggetto bramato) in cui il prefisso de  indica un allontanamento, una mancanza.
Stella, dal canto suo, è una voce la cui etimologia è: "che vale lo stesso". Dunque nel desiderio io sto fissando da lontano, allontanando da me, qualcosa che in realtà ha il mio stesso valore, la mia stessa altezza! Il compasso in questo caso è rappresentato dal considerare: con- siderare, quindi fissare attentamente una stella standovi accanto, assieme (con), il che indica non solo la vicinanza a quella stella, ma l'aver riconosciuto consapevolmente la nostra nuova altezza. L'oggetto lontano e bramato non è disceso al nostro fianco: siamo noi ad aver raggiunto nuove vette.
Il desiderio inappagato è pari all'enfasi di un innamoramento. La Re-alizzazione richiede l'apprendimento (innalzamento) all'Amore. il senso di Re-alizzare qualcosa nelle nostre esistenze (lavoro, salute, denaro, famiglia, felicità, relazioni affettive, etc.) non sta nell'abbellire di cose e situazioni una vita che sino a poco tempo addietro appariva alquanto "brulla" ma nell'apprendere ad amare ciò che sino a ieri mancava poichè noi stessi eravamo manchevoli di quella capacità di Amore. Ad ama-RE noi stessi a grandezza Re-ale.


Nessuno sia condotto.
Non ci sia un conducente.
Marciate come un esercito di liberi Condottieri.


Grazie di aver letto sino a qui <3


Sii Reale
Sara Ascoli
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