BUGIE SALVAVITA

BUGIE SALVAVITA

C'era una volta,
Un uomo il cui ginocchio era da tempo troppo doloroso e invalidante.  Ormai aveva girato presso mille dottori per cercare una cura al suo dolore. Tutti avevano tentavano di sistemargli il ginocchio ma senza risultati. Puntualmente, gli appuntamenti si concludevano con un: "qui bisogna solo operare; rimuovere, sostituire, ricostruire".
 L'uomo ormai odiava il suo ginocchio che gli dava solo dolore ed impedimenti ma ancor più odiava l'idea di doversi operare, anche perché ognuno dei mille dottori da cui si era recato aveva aggiunto: "non si può escludere che dopo l'intervento, il suo ginocchio continuerà comunque a darle dei problemi".
Decise di vedere il Dottor Milleuno che viveva in un lontano paesino sul mare. Fu subito stupito dal notare che il vecchio Dottore non si concentro' sul suo ginocchio: "il suo corpo, Signore, racconta molte bugie" disse Milleuno. "Ginocchio è tormentato per le menzogne dette da Bacino", spiegò il Dottore, notando una postura impropria assunta proprio dal bacino. "Il povero Ginocchio cerca soltanto di  contrastare  o rendere coerenti le bugie di Bacino. Ma  Bacino non è un manipolatore senza scrupoli:  anche lui sta tentando di rimediare a tutte le frottole che gli ha raccontato Sacro".  L'uomo era esterrefatto dalle osservazioni del Dottore e per un attimo non odio' più Ginocchio, anzi, quasi gli faceva pena. Milleuno proseguì: "Sacro, dal canto suo, risponde ad un'altra esigenza: aggiustare la postura per facilitare Respirazione che è affaticata. Respirazione soffre a causa di Stomaco che si finge grosso e si fa arrogante togliendo tutto lo spazio a Cuore. Ma Stomaco non è baldanzoso per nulla e non ce l'ha con Cuore, che, del resto, è zitto e muto e se ne sta in disparte. Stomaco, e pure Cuore, sono presi in giro da Vago, un tipo imprevedibile ed irrequieto che inganna tutti. Eppure, anche lui tenta di sopravvivere e rimediare alle menzogne che gli hanno infiammato l'animo. Sono le frottole raccontate da Cervicale". L'uomo, seduto sul lettino del dottore, aveva ormai la bocca spalancata e gli occhi fissi su Milleuno: "sarà stato un folle oppure un saggio, questo vecchio Dottore?" Pensava.
Milleuno aggiunse: "Le chiedo di non avercela però, con Cervicale: sta soltanto cercando di sostenere una verità che lei, Signore, non vuole dire. Testa è sempre bassa perché Collo sostiene questa verità chiusa in un forziere pesante, più pesante del suo contenuto. Il forziere si chiama Dolore: lei, Signore, cosa ci ha messo dentro?"
L'uomo abbassò lo sguardo e vide solo il suo ginocchio. Non sapeva rispondere: alla parola dolore lui chinava il capo e vedeva Ginocchio. Allora il Dottore comprese: "ora io le rifaccio la domanda ma prima di rispondermi lei deve tendere Collo e Testa affinché seguano Sguardo. Sguardo deve puntare più in alto possibile". L'uomo si mise a guardare in alto tendendo la testa più che potesse. Era una posizione davvero scomoda anche soltanto per pensare e parlare. "Cosa ha messo nel forziere Dolore?" Chiese nuovamente Milleuno. "Mia moglie è morta sei anni fa ... " Disse l'uomo con una lacrima che gli imperlava una palpebra. "Capisco" aggiunse il Dottore. "Il suo corpo ha tentato di starle vicino il più possibile. Ha mentito per lei in tutti questi anni. Le scrivo la sua cura: ogni volta che le verrà in mente sua moglie dovrà guardare il più in alto possibile". "Ma come?" Domandò adirato l'uomo: "tutto qui?"
"Lei è venuto da me per Ginocchio. Io curo Ginocchio. Questa è la sua cura". Nei giorni successivi l'uomo riprese tristemente a pensare a sua moglie che non c'era più. Non lo faceva da tanto, da quando il suo ginocchio aveva preso a fargli così male. E più la ricordava, più il ginocchio bruciava, tanto che alla fine si ritrovava piegato sulla sua gamba a imprecarci contro. A un tratto ricordò la cura di Milleuno: tese il capo al cielo e iniziò a camminare in quella strana posizione. Le lacrime presero a scendere copiose come non avevano mai fatto ma non sentiva più dolore al ginocchio.  "Perbacco! Funziona!" Esclamò  tra il pianto per l'amata e la gioia di aver liberato il suo corpo dalla menzogna. Nei giorni che vennero, l'uomo continuò a camminare con lo sguardo al cielo. Non piangeva più: sorrideva. Nessuno sapeva se il sorriso fosse per sua moglie, per il suo stato di salute, per gratitudine. Lui, però, sorrideva senza più dolori.

Questa è la storia dell'uomo che non volle guardare il suo dolore e di questo si ammalò.
È la storia di ogni uomo che si fa piccolo dinanzi alla sofferenza, convinto di non poterla superare: abbassa il capo e guarda in basso, prendendosela con la prima cosa che vede. Il nostro uomo in basso vedeva solo il suo ginocchio.
Tu: cosa stai guardando?

Sara Ascoli. Sii reale

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