CUOREGOBBO E IL MARE
Cuoregobbo andava per mare. S'era imbarcato un giorno in cui fece sera troppo in fretta. Ormai gli s'era fatta scura la pelle fin dentro i palmi delle mani.
Cuoregobbo s'era perduto ma non lo sapeva e perciò ogni giorno spiegava le vele come al giorno prima.
Con tutti i suoi strumenti calibrati e precisi, s'era convinto d'andare verso la libertà.
Ma i venti amici lo truffarono e gli portarono via rotta e profumi: solo la salsedine gli colpiva le nari.
Cuoregobbo attese la notte: saluto' le stelle e le trovò scostate. Comprese così d'essersi perso: le storie scritte nel cielo erano partiture esauste; battute d'arresto; singhiozzi come silenzi. La volta celeste non era più scritta del suo nome.
Cuoregobbo s'arrese.
Smise di opporsi ai venti e di guerreggiare con le onde; di sfidare sole e sale per pregiudizio; di strappare voli ai cormorani.
E si chinò: a guardare le stelle tremare in mare, la luna affondare, le nubi morsicate dalle onde, sfumare.
Cuoregobbo tirò su acqua in un secchio e catturò così luna, stelle, nubi e uno straccio di cielo.
Si fece col volto su al catino per interrogare da vicino le stelle: ne vide due che lo guardavano con i suoi stessi occhi.
Le vide commuoversi e brillare. Poi dissolversi in cerchi nati attorno ad una goccia meno amara.
Cuoregobbo catturò il cielo nel mare; il mare in un secchio; le stelle in una lacrima ... Cos'era questa libertà da navigare?
Invertì la rotta: Cuoregobbo seppe d'averla raggiunta.
Il mal di terra gli prese le gambe ma lui teneva la libertà. Le grida umane gli presero il silenzio: ma lui aveva la libertà. Pareti e tetto gli presero venti e luna: ma la libertà lui l'aveva ancora.
A quanti chiedevano: "Cuoregobbo, fin dove sei giunto oltre il mare nostro?"
Lui rispondeva: "fin dove l'uomo s'apre a se stesso".
"E che terre e che luoghi, che volti e che lingue, hai trovato laggiù?"
Cuoregobbo diceva: "ho visto un uomo fermare le stelle con gli occhi; sconvolgere le maree con una lacrima; oscurare il sole con una mano; trasformarsi in oceano e volta celeste ..."
E lo stupore ai pescatori: "Che Dio è mai quest'uomo che da solo può fare tutto questo?"
Cuoregobbo rideva: "è colui che è partito alla conquista di sé".
Sii Reale
Sara Ascoli

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