ALCHIMIA DELLE EMOZIONI: IL VASO ED IL SIGILLO ALCHEMICO


L'iniziato deve imparare a tenere ben chiuso quanto sta cuocendo dentro di sé: sigillarsi equivale a educarsi al silenzio, alla riservatezza, alla segretezza, a non reagire alle provocazioni mondane.


Corrisponde a fabbricarsi un proprio centro incorruttibile; a non lasciarsi coinvolgere dagli umori terreni e a non disperdere i propri.

Quante volte abbiamo ricevuto e accolto uno sguardo sprezzante che abbiamo ricambiato con lo stesso sdegno?
A volte ci siano sentiti inadeguati poiché qualcuno ha sminuito il valore delle nostre condotte; oppure ci ha lusingato il complimento di un conoscente .

E in quanti modi, la troppo facile resa all'errore di veder minacciata la propria sopravvivenza ci ha risparmiato di amare?

Questi sono esempi di trasmigrazione delle sostanze: il nostro vaso non era sigillato e qualsiasi umore ha potuto penetrarlo alterandone l'essenza.

La lusinga arriva a mescolarsi con l'amor proprio e ne fa orgoglio. L'odio sfiora il nostro naturale istinto a migliorarci e lo tramuta in fallimento. L'amorevolezza con cui ci prendiamo cura del prossimo viene appena strofinata dall'ingratitudine e si trasforma in vendetta.

Il SIGILLO ALCHEMICO protegge l'anima, vergine sacra: la rende impenetrabile dal mondo (mondata) e trafitta da Dio.

Tratto da: CENERENTOLA, L'INGANNO, L'ANIMA E IL SANG REAL.
 Di Sara Ascoli

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