Eros o Ego?
L'evoluzione individuale passa per l'integrazione dell'energia maschile e femminile.
Quando si è integrato completamente il femminile avviene qualcosa di meraviglioso: si è costantemente pervasi da una sensazione come di innamoramento.
È lo stato fusionale dell'Eros: non conosce distanze, differenze, forme, quantità e neppure qualità. È un po' come quando si dice che "l'amore è cieco": lo è verso gli aspetti materiali o fenomenici.
Questo Eros femminile non ha un oggetto d'amore se non l'amore stesso: ama amare ed essere amore; ama l'amore che percepisce in ogni manifestazione vivente.
L'ego, ovviamente, avverte un'enorme minaccia in tutto questo e cerca, in ogni modo, di impadronirsi di quell'amore.
Innanzi tutto crea un oggetto di amore nel mondo fenomenico: solitamente si tratta di un potenziale partner ma può trattarsi di una passione qualunque.
Questa è la prima illusione dell'ego: proiettare esternamente e limitare su una forma umana o materiale l'Essenza stessa della Vita tutta.
La mente egoica agisce per problemi e sofferenza, dunque, dovrà complicare questo sentire e con-fonderlo con il desiderio di possesso: "quel partner deve essere mio; lo voglio".
Ecco che lo stato fusionale viene riscritto dall'ego in forma di passione: quest'ultima è l'ottava inferiore della fusione.
L'Anima continuerà ad adoperarsi in ogni modo per alimentare in noi il fuoco dell'Eros, l'amore per l'amore e per la facoltà di amare: apparentemente avremo l'impressione di ostacoli che si frappongono fra noi e l'oggetto d'amore. In realtà è in atto il tentativo animico di mantenere alta la fiamma dell'Eros fusionale e non spegnerla in un'intimità materiale che abbia un oggetto (partner o obiettivo da conquistare).
Qui si fa strada la seconda illusione dell'ego: la relazione è impossibile, è un problema o un susseguirsi di problemi e difficoltà.
La mente egoica che ha riscritto l'azione dell'Anima in termini di problema, riscriverà anche l'espressione dell'energia femminile: "non sono abbastanza piacente; non merito di essere amata; non so gestire una relazione; etc."
Ne risulta un'illusoria disistima personale scaturita dalla manipolazione dell'ego di una capacità dell'Anima.
Per ogni "progresso" o acquisizione dello Spirito (spirituale), l'ego tenterà di apporre la propria firma: impadronirsene.
L'Anima si arrende? Nient'affatto. Procurerà altri slanci per riaccendere l'Eros ma la coazione a ripetere dell'ego reclamerà come propri anche quelli: il femminile sarà pervaso da un senso di insoddisfazione che dovrebbe spingere alla ricerca di una frequenza più elevata eppure, l'ego lo proietterà sul partner, sulla ricerca di nuovi partner o di stimoli alternativi.
E così via, in un giro inarrestabile in cui gli slanci dell'energia femminile verranno ridotti a desiderio e poi paura/colpa di essere immeritevoli.
Attraverso questo senso di colpa, miseria, frustrazione, l'ego ridefinisce l'identità personale come fallimentare, perdente. Proietterà nell'altro la responsabilità e la colpa della propria sofferenza; si moltiplicheranno i conflitti e si genererà altro dolore.
Eppure, l'aspetto femminile dell'Anima aveva soltanto conquistato la grandezza di Amare.
Quando si è integrato completamente il femminile avviene qualcosa di meraviglioso: si è costantemente pervasi da una sensazione come di innamoramento.
È lo stato fusionale dell'Eros: non conosce distanze, differenze, forme, quantità e neppure qualità. È un po' come quando si dice che "l'amore è cieco": lo è verso gli aspetti materiali o fenomenici.
Questo Eros femminile non ha un oggetto d'amore se non l'amore stesso: ama amare ed essere amore; ama l'amore che percepisce in ogni manifestazione vivente.
L'ego, ovviamente, avverte un'enorme minaccia in tutto questo e cerca, in ogni modo, di impadronirsi di quell'amore.
Innanzi tutto crea un oggetto di amore nel mondo fenomenico: solitamente si tratta di un potenziale partner ma può trattarsi di una passione qualunque.
Questa è la prima illusione dell'ego: proiettare esternamente e limitare su una forma umana o materiale l'Essenza stessa della Vita tutta.
La mente egoica agisce per problemi e sofferenza, dunque, dovrà complicare questo sentire e con-fonderlo con il desiderio di possesso: "quel partner deve essere mio; lo voglio".
Ecco che lo stato fusionale viene riscritto dall'ego in forma di passione: quest'ultima è l'ottava inferiore della fusione.
L'Anima continuerà ad adoperarsi in ogni modo per alimentare in noi il fuoco dell'Eros, l'amore per l'amore e per la facoltà di amare: apparentemente avremo l'impressione di ostacoli che si frappongono fra noi e l'oggetto d'amore. In realtà è in atto il tentativo animico di mantenere alta la fiamma dell'Eros fusionale e non spegnerla in un'intimità materiale che abbia un oggetto (partner o obiettivo da conquistare).
Qui si fa strada la seconda illusione dell'ego: la relazione è impossibile, è un problema o un susseguirsi di problemi e difficoltà.
La mente egoica che ha riscritto l'azione dell'Anima in termini di problema, riscriverà anche l'espressione dell'energia femminile: "non sono abbastanza piacente; non merito di essere amata; non so gestire una relazione; etc."
Ne risulta un'illusoria disistima personale scaturita dalla manipolazione dell'ego di una capacità dell'Anima.
Per ogni "progresso" o acquisizione dello Spirito (spirituale), l'ego tenterà di apporre la propria firma: impadronirsene.
L'Anima si arrende? Nient'affatto. Procurerà altri slanci per riaccendere l'Eros ma la coazione a ripetere dell'ego reclamerà come propri anche quelli: il femminile sarà pervaso da un senso di insoddisfazione che dovrebbe spingere alla ricerca di una frequenza più elevata eppure, l'ego lo proietterà sul partner, sulla ricerca di nuovi partner o di stimoli alternativi.
E così via, in un giro inarrestabile in cui gli slanci dell'energia femminile verranno ridotti a desiderio e poi paura/colpa di essere immeritevoli.
Attraverso questo senso di colpa, miseria, frustrazione, l'ego ridefinisce l'identità personale come fallimentare, perdente. Proietterà nell'altro la responsabilità e la colpa della propria sofferenza; si moltiplicheranno i conflitti e si genererà altro dolore.
Eppure, l'aspetto femminile dell'Anima aveva soltanto conquistato la grandezza di Amare.
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