L'IMPRESSIONE SBAGLIATA



Sei pronto per imparare ciò che non ti rendi nemmeno conto di aver bisogno di sapere?

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Solitamente, ognuno di noi percepisce e conosce attraverso uno solo dei sistemi di base preposti:

pensiero, sentimenti o sensazioni.


Va da sé che un uomo di pensiero sarà impressionato da alcuni aspetti di un evento mentre un uomo di emozioni ne rileverà altri.


Lo stesso dicasi per la comunicazione: pur parlando dello stesso argomento, i due uomini probabilmente finiranno per non comprendersi affatto .


In un mondo che condiziona attraverso la velocità, non molti tra noi si saranno soffermati a riflettere su un dato: per conoscere in modo più realistico (non obiettivo e non veritiero: semplicemente più verosimile!) occorre avvicinarsi alla conoscenza di un evento o di una persona, esaminando le impressioni ricevute sul pensiero, sulle emozioni e sulle sensazioni.


Ci stupiremo nel notare come il pensiero cerchi di lavorare al posto del sentimento o viceversa; o, ancora, come il centro intellettuale prevarichi, bloccandolo, quello corporeo delle sensazioni.


Una volta realizzata la presenza di questo tipo di sostituzione, è doveroso prendere atto che ci sono parti di noi a cui non piace fare il proprio lavoro‼️


E questo ha delle conseguenze.


Se dobbiamo svolgere un compito intellettuale ma cerchiamo gratificazione sensoriale, ci sentiremo stanchi e frustrati.

Oppure, in un ambito emotivo e relazionale, il partner ci chiede una risposta pronta e immediata ma il nostro centro intellettuale prende il sopravvento e inizia a ponderare e analizzare: che impressione daremo all'altro❓ 

Di essere distaccati, disinteressati, non attenti, non presenti.


Lo stesso può avvenire se siamo chiamati ad agire: "bisogna sgomberare velocemente una stanza!". L'uomo di pensiero starà ancora organizzando e pianificando l'azione mentre l'uomo di sensazione avrà già terminato il compito.

Quanto si sentirà frustrato e inadeguato l'uomo di pensiero❓


Vediamo facilmente come avere un disordine energetico nei nostri centri, può complicare non poco le nostre giornate e aumentare i livelli di stress, abbattere la propria auto stima.


Quando è il centro emozionale a prevaricare quello corporeo o l'intellettuale, svolgeremo le azioni con molta fretta, ansia, nervosismo, confusione.


Se dobbiamo svolgere un compito intellettuale e la nostra attenzione è catturata da altro, inviamo, ad esempio, il nostro corpo a svolgere il compito: lo faremo in modo meccanico, senza interesse; come se fossimo un robot.


Da questa confusione nella gestione dei nostri centri e delle nostre energie, nasce spesso la convinzione di non essere capaci: ci svalutiamo, non ci sentiamo all'altezza. Altra importante conseguenza è la convinzione di essere stanchi, di non avere energia a sufficienza o di avere troppe responsabilità.


La maggior parte di noi fa troppo o fa troppo poco con ognuno dei suoi centri. Ne risultano centri esauriti oppure atrofizzati.


Il counseling integrato (a mediazione corporea, gestaltico, fenomenologico) può rieducare la percezione e il coinvolgimento necessario di ciascuno dei nostri centri, migliorando così l'efficienza, l'autostima, l'economia energetica, l'umore e la soddisfazione personale ma soprattutto, migliora la conoscenza di noi stessi e l'aderenza a un piano di realtà.


#SiiReale

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