PER ENTRARE BISOGNA USCIRE. PER USCIRE BISOGNA ENTRARE.

 

All’Anima ci si risveglia per risonanza.

Che vuol dire questo?

Ognuno di noi è intrappolato in una struttura labirintica di personalità: orgoglioso e fiero (come è previsto da alcune di queste strutture); dolorosamente sofferente (come è previsto da alcune di queste strutture) o indifferente (come è previsto da alcune di queste strutture). l’individuo si muove ma non si sposta, procede ma non avanza. Invecchia ma non cresce.

Il labirinto della personalità ha tranelli, trappole, strade spezzate e finte uscite; direzioni che riportano al punto di partenza e, soprattutto, conferisce a chi  vi è intrappolato all’interno, l’illusione aurea e fiera della lotta, di avanzare in consapevolezza, del lavoro su sé stesso.

Il labirinto della personalità è una struttura di difesa, come lo è ogni personalità. Questo implica che ognuno di noi ha fragilita’da difendere dalle fragilita’altrui; ha inconsapevolezze da proteggere dalle inconsapevolezze altrui; ha molteplici orgogli, ego e memorie di ego, identità o idee di sé da salvaguardare dall’esercito di personalità altrui; ha tabù autorevoli da tutelare all’altrui affronto.

Ognuno di noi, ha una specifica paura di non farcela, di non essere abbastanza, di non poter essere amato o compreso. Per alcune strutture di personalità questo rappresenta addirittura un vanto!

Sono queste paure che ci intrappolano e ci nascondono in un labirinto specifico.

Un sapere antico possiede le mappe di quei pochi dedali in cui ognuno di noi è convinto di avanzare come lo è un criceto nella ruota.

Avviciniamoci a osservare il mito greco, emblema dell’archetipo del labirinto: fuori dal dedalo di vie in cui Teseo si introduce, resta per lui, Arianna.

L’etimologia del nome Teseo è “colui che è disponibile”.

A cosa? A entrare? A entrare per affrontare il mostro? Sono già due cose distinte!

Oppure Teseo, colui che entra nel labirinto, è disponibile a restare legato a un filo d'oro con Arianna?

Arianna sta per “casta, pura, molto sacra”. È l’Essenza o, se preferite, è l’Anima.

E l’Essenza/Arianna tiene in mano un labirinto in miniatura: un gomitolo, con cui facilita l’impresa gloriosa di Teseo. 

Eroe non è colui che s’addentra, ma colui che sa uscire. 

Eroica è l’impresa di chi sa mantenere il filo sottile con l’Essenza.

L’Eroe è disposto a tornare, a unirsi all’altro capo: a non considerarsi l’unico capo!!!

A Teseo pare un’impresa stare e lottare nel labirinto, come a ognuno di noi appaia  tanto orgogliosamente eroico affrontare la propria esistenza. Eppure Arianna, quel labirinto lo contiene in una mano: è poca cosa, è un gomitolo. 

Affinché l’Essenza/Anima/Arianna ci resti a fianco e ci assista nel ritorno, è necessario procedere attraverso trame di risonanza: il cammino nel labirinto deve tracciarsi secondo le direzioni indicate dal gomitolo d’oro.

Non basta vivere. Non è sufficiente fare. Non è abbastanza conoscere.

In un post precedente ho accennato al Testimone di Vita. 

Ne parlerò ancora.

Arianna* è un testimone: lo è per ognuno. E ognuno di noi necessita avere un testimone per non perdersi in se stesso.

Ognuno di noi ha rappresentato o rappresenterà una piccola Arianna per un piccolo Teseo. Come a ognuno sarà capitato di sentirsi un po’ Teseo.

Ognuno di noi si è reso disponibile a cercare la sua Arianna, a tenere quel filo: almeno una volta nella vita.

 

Risonanza: In fisica, il fenomeno per cui l’ampiezza delle oscillazioni indotte in un sistema oscillante (meccanico o elettrico) da una sollecitazione esterna, assume in determinate condizioni valori molto elevati.

Con Arianna bisogna entrare in risonanza se ci si vuole elevare!

Bada bene: ciò implica che Arianna sia davvero un’Arianna e non un altro Teseo!!

Come posso riconoscere se ho di fronte un’Arianna o un altro Teseo come me?

Se conosco bene Teseo, se ho riconosciuto i principi architettonici che ricostruiscono sempre le mie strade spezzate; se conosco me stesso, posso riconoscere, per differenza, un’Arianna. 

Ma fino a quando non darò pace al mio orgoglio d’essere unico e irripetibile, capo o saggio, giusto senza paura o macchia, maledetto, indegno, seduttore, profondo, arguto, leale, sensibile e sensato … o fino a quando lo sguardo altrui offenderà la mia superbia, non ci sarà Arianna al mio fianco. 

Se mettessimo il gomitolo d’oro nelle mani di un’altra rigida e orgogliosa struttura di personalità, non vedremmo un legame, ma una separazione: saremmo due persone intrappolate e divise dal proprio fatale labirinto.

Se, privi di umiltà, non offrissimo fede/fiducia all’altro o all’Essenza che può manifestarsi attraverso l’altro, avremmo mollato la presa sul filo. 

Dimenticando che esistono due capi, ci arroghiamo l’esclusiva d’essere il solo capo degno: una strada spezzata.

O un labirinto.



*Arianna è anche il nome del personaggio che interpreta l'architetto del film "Inception": architetto e testimone!


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