IL TRADIMENTO DELL'ANIMA E LA STRADA D'ORO
Perché quando stiamo conducendo una vita così distante da chi realmente siamo, si soffre tanto di quel dolore esistenziale e indicibile?
Perché, minuto dopo minuto, quell'esistenza mette a rischio la nostra identità reale.
Ogni volta che pratichiamo un senso altro dalla propria natura ci stiamo ferendo mortalmente.
E la nostra essenza lo sente!
Si sente ferita, abbandonata, tradita.
Continuiamo a fare cose in cui non crediamo; a pronunciare parole per apparire diversi ("non lo pensavo davvero, ma l'ho detto perché non voglio che lei sappia quello che provo"); a scegliere l'utile e il conveniente invece di realizzare la nostra natura.
Il tradimento dell'anima è un supplizio lento e inesorabile e, a volte, senza possibilità di ritorno: ci si dimentica per sempre.
Un'esistenza lontana dalla propria natura ci allontana dall'amore: non si riesce più ad amare nulla poiché, in un luogo profondissimo e lontano, una parte di noi SA che non si sta amando se stessi.
Come posso amare e ricevere amore se ho esiliato l'amore per me stesso?
Un lettore distratto sta dicendo tra sé: "è vero, dovrei cambiare casa, città, partner, lavoro: non mi rappresentano, non è la mia vita. Per questo sono sempre frustrato, triste, arrabbiato!".
Ma no.
Non è cambiando lavoro che ci si salva.
L'anima non ci aspetta in un altro letto, né in un'altra città.
C'è un solo luogo in cui la propria essenza attende che la si vada a salvare.
Ricordate la storia?
L'anima è prigioniera nella torre più alta (più alta!!!!) del castello (dimora regale, dimora di un re!!!): senza porte, né scalinate, attende che il suo amato la salvi.
Dov'è questo luogo e come va salvata la propria anima dal maleficio che noi stessi le abbiamo inflitto?
C'è una sola via.
Ed è tutto ciò che serve.
Solamente iniziando a percorrere quella via inizierete a vedere, dapprima lontanissima, la cima della torre regale.
Ed è solo continuando su quella via, ad ogni costo (ad ogni costo!!) che la strada d'oro si traccerà sotto i vostri stessi piedi.
Quindi: come ci si mette in cammino?
Tratta il tuo corpo come vorresti essere trattato.
Tratta le tue cose come vorresti essere trattato.
Tratta i tuoi pensieri come vorresti essere trattato.
Tratta le tue emozioni come vorresti essere trattato.
Tratta i tuoi bisogni come vorresti essere trattato.
Tratta i tuoi sogni come vorresti essere trattato.
Tratta la tua fede come vorresti essere trattato.
Tratta il tuo dolore come vorresti essere trattato.
Tratta gli animali, le persone, l'ambiente, la Terra, l'Universo, come vorresti essere trattato.
Offri ciò di cui senti il bisogno e la mancanza: se vuoi silenzio, offri silenzio al rumore.
Stallo ad ascoltare!
A quel punto si paleserà a te il castello.
E in cima la torre.
E, affacciata, sull'estrema vetta, la tua anima, di te in attesa.
Soltanto a quel punto vedrai la strada d'oro che ti ha guidato fin lì: e ti sembreranno (o così ti è stato raccontato) i suoi lunghi capelli d'oro appesi al vento.
Allora, comprenderai che non ti occorrevano scale per salire così in alto.
Scoprirai di essere altissimo.
E potrai tenderle una mano.
#SiiReale

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