LA TEMPERANZA

 

Qualunque cosa vi riempia fino all’orlo è destinata a svuotarvi.


Poiché la natura dell’uomo è d’essere vuoto di sé.

Ogni qual volta si cerchi un contenuto speciale al proprio esistere stiamo uccidendo la Vita stessa.
Un amore speciale o un lavoro speciale; una passione speciale o un ruolo speciale; un carattere speciale o un dolore speciale sono attaccamenti e cicatrici che non lasciano spazio a ciò che deve fluire in ciascuno di noi.

Siamo fatti per essere svuotati e riempiti infinite volte: per essere sempre nuovi all’offerta di spazio. Vasi o involucri o canne da lasciare alla musica del vento: siamo pose di vuoto e canali e argini e scommesse.

Pure, fluttuiamo in questo tempo come padroni. Ci arroghiamo la proprietà d’ogni sostanza interna: della stupidità come della cupidigia; dell’odio come della paura, del desiderio come del rimpianto. E badiamo che nulla del contenuto bramato se ne esca da noi.
Deformiamo il vaso per non perdere giovinezza o successo; serenità o ricchezza; salute o sicurezza.

La Vita ci svuota e ci ripulisce e per noi sono catastrofi, perdite, mancanze e fallimenti.

Come automi tentiamo la ricostruzione dell’identico, incuranti di doverci rinnovare e offrire a nuove sostanze.

Siamo vasi tenuti in vita da una rete di vasi.
Siamo correnti tenuti in vita da una rete di correnti.
Siamo albe a cui è necessario un tramonto.

Tenersi stretto un ricordo, un carattere o un vizio; nascondersi un’abitudine nella manica come un jolly da baro o rifiutare una mano perché infruttuosa e perdente; persino occultarsi un talento (perché tutti nascondiamo a noi stessi di saper amare!) è come invitare la vita a scuoterci più forte.

Il vaso va svuotato ogni volta e se non lo facciamo con intento e volontà, lo farà l’esistenza attraverso scosse tragiche.

Nulla ci appartiene, neppure il dolore: siamo qui per viverlo, esprimerlo, manifestarlo, intenderlo ma non per costruirci attraverso quella sostanza.
Non siamo fatti di passioni o rancori ma possiamo contenerli: tenerli CON noi quanto basta.

Ci sono altre sostanze che chiedono di essere contenute e versate in noi.

La sensibilità è un diritto di nascita. Siamo nati per sentire il peso di ciò che stiamo contenendo; la sua temperatura; l’umidità o la secchezza; il suo profumo; la forza con cui preme lungo le pareti interne del nostro vaso.
E l’umiltà d’essere un vaso che s’offre (o soffre) solo a contenere.

Che presunzione può esserci nella rabbia idolatrata o rifiutata se la nostra funzione è di contenerla soltanto per il tempo giusto a sentirla?

Che presunzione può esserci nella lealtà se la nostra natura chiede di tenerla dentro di noi appena per un incontro di conoscenza?

“Sono una persona corretta!”

Questa è una cicatrice e non un vaso! È una ferita e non un essere umano!
Adesso sei chiamato a manifestare correttezza ma tra un po’ la vita ti offrirà manipolazione e tu dovrai contenerla o soccombere alla manipolazione altrui. Dovrai entrare in contatto con la sostanza della manipolazione. In qualche modo dovrai conoscerne il peso e l’odore.

Correttezza o manipolazione non è ciò che sei ma ciò che ti attraversa. Un vaso resta un vaso che dentro vi sia terra o vino.

Dopo aver ospitato rabbia o lealtà saremo riempiti di errore o gloria: che senso ha considerare perduto un contenuto?

Siamo condutture e dobbiamo solo condurre sostanze a pieno e poi a vuoto. Passare dal caldo al freddo; dalla gracilità alla resistenza.

L’alternanza (il pieno e vuoto, il caldo e il freddo) delle qualità umane che si avvicendano nel nostro vaso ne temprano la sostanza affinché ne risulti maggiorata la competenza e la capienza.

Nulla ci appartiene e nulla va scartato.
Permetti a ciò che chiede ospitalità di trovarla in te per il tempo necessario.
È la necessità dell'esperienza sensibile che causa l'evento non il contrario: non siamo indignati perché abbiamo subito un piccolo raggiro da un commerciante, bensì incappiamo in un raggiro poiché era giunto il momento di provare indignazione.

Ci sono stanchezze così stanche che trovano riposo solo quando le si lascia entrare in noi.

#SiiReale




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