I CUSTODI DEL GEMELLO MANCANTE

 


Bisogna imparare a manifestare, a manifestarsi.

Ognuno di noi cerca  o soltanto desidera qualcosa.

Lo si cerca fuori da noi stessi: in un barlume di sguardi; in un traguardo difficile; in un complimento impossibile; in un oggetto qualunque; in una cifra.

Ciò che si cerca non lo si può trovare in nulla di tutto questo.

Chi ha mosso un passo in avanti verso se stesso può sostenere che non si cercano cose o persone bensì le sensazioni che ci darebbe l’aver realizzato i propri obiettivi: il sentirsi amati, appagati, sereni, sicuri, riparati.

Ma ancora la freccia punta verso l’esterno: l’arco è teso ma il bersaglio  è effimero.

Chi ha saputo (e)muovere più passi verso se stesso ha potuto scorgere una realtà differente: non siamo qui per vincere o perdere; né per premiare noi stessi con un biscottino perché abbiamo alzato la zampa a comando.

Se il premio arriva ne vorremmo comunque un altro e un altro ancora.

Non è questa la via.

Questo è addomesticarci.

La via alla realizzazione porta e comporta ben oltre.

Se si va nel mondo come predatori affamati o in cerca di fama, non saremo mai sazi abbastanza: più si mangia e più ci cresce lo stomaco.

La via per la realizzazione chiede un’opera più alta.

Innanzi tutto è imprescindibile conoscere (non basta sapere) ciò che l’anima chiede e ce lo comunica in forma di desiderio straziante: è davvero tutto ciò che vogliamo e che ci manca. Non è qualcosa di cui possiamo fare a meno o che può essere comperato. Ne avvertiamo la mancanza perenne in ogni gesto, in ogni ora, in ogni luogo: è ciò che stenderebbe un velo di perfezione in questo mondo imperfetto. È ciò la cui mancanza toglie ossigeno e senso alla vita!

Ed è nostro, ci appartiene, ne abbiamo conoscenza e, dunque, siamo stati investiti per esserne i creatori.

Sta a noi portare (manifestare) nel mondo ciò di cui solo noi sentiamo la mancanza.

Come può mancare tanto qualcosa che non abbiamo mai avuto?

È perché lo conosciamo già.

Questa è la parte più difficile: ri-conoscere ciò che ci manca.

La maggioranza tra le persone non giunge sin qui: non se l’è mai chiesto; non sa vedere; non può nemmeno permettersi di desiderare ciò che non può essere comperato, regalato, scambiato.

Il passo successivo consiste nel manifestare all’Universo ciò che ci manca: comporta di ESSERE esattamente ciò che vorremmo ritrovare; ESSERE ciò che crediamo di non AVERE. Ovvero, essere la versione migliore di noi stessi e offrire al mondo, all’altro, alla vita, esattamente ciò che più ci manca: essere il gemello mancante.

Come è possibile questo?

Perché non è vero che ne siamo mancanti. Tutt’altro! Ne portiamo dentro proprio il germe: ne siamo i custodi.

A questa tappa pervengono davvero poche persone: è troppo semplice dare colpa, responsabilità e potere agli altri piuttosto che riconoscersi creatori. È già troppo faticoso trascorrere un’ intera esistenza a lamentarsi di quel che manca e di quanto il mondo non somigli neanche lontanamente all’immagine che abbiamo dentro, figuriamoci metterci olio di gomito per crearla! 

Troppa fatica!

Il simile attrae il simile (legge di risonanza): per manifestare su questo piano di realtà quel che desidero più della mia stessa vita, devo essere esattamente ciò che chiedo: il gemello mancante.

È questione di risonanza.

E nulla più.

Ognuno di noi è al mondo per fare la sua parte: che ne sia consapevole o meno.

Ognuno ha da offrire il proprio ricordo unico di perfezione o felicità. Ognuno ha un seme puro da piantare e crescere, e difendere.

Ognuno è un ingranaggio e ha da OFFRIRE il proprio carico.

Oppure: SOFFRIRE perché scarico.

Inizia a essere ciò che desideri vedere intorno a te: manifestalo senza curarti di essere accettato o compreso.

Questa non sarà ancora la fase di creazione ma quella di guarigione: devi essere sanato prima di poter guarire il mondo.

Ti curerà la medicina amara dell’indifferenza altrui, dell’ottusità, della piccolezza e malvagità e la tua ostinata umiltà nel perseverare.

Presto o forse tardi (non importa) ti accorgerai che non avrai altra scelta, che non puoi essere felice al di sotto della soglia per cui sei al mondo: al di sotto della tua essenza. 

È tuo il compito di realizzarla.

Ed è soltanto su questa strada che troverai quelli come te e finalmente ti sentirai reale.


#SiiReale







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