ASPETTI CHE LA VITA TI IMBOCCHI O NUTRI LA VITA?
Ogni giorno dovremmo prenderci un tempo e uno spazio in cui escludere il nostro ambiente circostante per vivere creativamente le sensazioni che desideriamo vivere.
Meditazione o immaginazione creativa apportano nutrimento a stati dell’essere che vanno curati esattamente come curiamo il nostro corpo lavandolo, proteggendolo o alimentandoci.
Corpo, mente e spirito hanno bisogno di esperienze, sensoriali e non, che l’ambiente in cui viviamo il nostro presente ordinario non è sempre in grado di fornire.
Il mondo che abitiamo riflette a tutti gli effetti le possibilità che ci siamo concessi fino ad ora: ciò che crediamo possibile.
A sua volta, ciò in cui crediamo è spesso frutto di esperienze e condizionamenti passati.
Ciò che abbiamo vissuto e a cui abbiamo accordato la nostra fede, si ripete inevitabilmente.
Dunque, come iscrivere nella nostra memoria un nuovo programma di conoscenze, apprendimenti e credenze senza aver effettivamente vissuto alcunché di diverso dall’abitudine?
Come nutrire il nostro essere di sostanze essenziali che non rinveniamo attorno a noi?
Il farmaco storicamente più potente è il placebo, tanto che persino in clinica la sperimentazione è tenuta a competergli: pochi sono i farmaci imbattuti e ancora meno se si considerano gli effetti collaterali.
Gli studi sull’epigenetica, a tal riguardo, sarebbero così tanti da riportare che preferisco citare Gandhi:
“le vostre credenze diventano i vostri pensieri. I vostri pensieri diventano le vostre parole. Le vostre parole diventano le vostre azioni. Le vostre azioni diventano le vostre abitudini. Le vostre abitudini diventano i vostri valori. I vostri valori diventano il vostro destino”.
Cambiare abitudini ormai cristallizzate, automatizzate in noi, non è semplice. Soprattutto se non cambiano le credenze alla base di quelle abitudini. Ma le credenze cambiano con l’esperienza vissuta e, raramente abbiamo accesso a esperienze diverse da ciò in cui crediamo.
Il circolo vizioso può trasformarsi in virtuoso se induciamo la nostra mente e i nostri sensi a vivere un sogno da svegli: un placebo.
Per il nostro essere, l’immaginazione creativa ha gli stessi effetti di un’esperienza vissuta: avete presente quel profondo stato di benessere che vi portate dietro al risveglio da un bellissimo sogno?
Forse ignorate che quello stato di grazia fortuita non apporta solo un sorriso luminoso al vostro volto: modifica la vostra biologia, migliora la salute; realizza nuovi percorsi neuronali e vi predispone a vivere ancora quell’esperienza; modifica il vostro stato energetico; migliora le vostre relazioni.
Vi nutre l’animo.
Ora, provate a chiedervi: di quale nutrimento necessita il mio essere?
Poi passate dallo stato di mancanza a quello creativo: immaginate vividamente e sensorialmente di fare quell’esperienza che vi nutre.
Ripetete ogni giorno fino ad assistere al cambiamento: quale? Lasciatevi stupire.
Non ha controindicazioni.
#SiiReale

Commenti
Posta un commento