“NON DI SOLO PANE VIVE L'UOMO”



Tutto è ovunque.


L’amore non ha un luogo né una condizione a vincolo di manifestazione.


Di questo FATTO reale non se ne può avere esperienza fintanto che non si siano integrate le qualità essenziali.


L’Essenza è tutto ciò che esiste: tutto ciò che è, è Essenza. 


Ed è ovunque, con tutte le sue qualità essenziali. In ogni manifestazione della vita c’è la forza essenziale, la gioia essenziale, la pace, la volontà e così via.


È sempre l’Essenza, con le sue qualità, che porta in manifestazione un evento o un gesto: un bimbo che spinge sulle sue piccole gambe e impara a camminare è la forza essenziale in manifestazione. Ride totalmente con tutto il suo corpo: ed è la gioia essenziale che ride. L’arto si tende verso un giocattolo e si manifesta l’intento, la volontà essenziale.


Pure nella forza con cui apprende a camminare c’è la curiosità, la gioia, la volontà, il piacere, il potere e la creatività.


 L’Essenza si manifesta attraverso l’Essenza tutta.


Tuttavia, l’ambiente non è sempre favorevole all’Essenza; non lo è quasi mai: nell’ambiente domina la personalità; quella dei famigliari.


La personalità non sa e non può offrire un giusto, sano rispecchiamento all’Essenza: il bimbo urla di gioia e la mamma gli dice di fare piano per non disturbare; corre entusiasta verso un oggetto e l’adulto si spaventa con un eccesso di prudenza.


L’Essenza viene messa a tacere. 


In sua vece si formerà un buco; a ricoprirlo interverranno strati di personalità che prendono forma: il bimbo impara a “ridere dentro” e a rinunciare alla curiosità di esplorare i colori degli oggetti e della vita.


La personalità cresce intorno e sopra i buchi e il giovane adulto ha perduto la connessione con l’Essenza*. 


La sua vita è grigia. È ciò che è peggio, è che lui non può saperlo.


Fin quando non si operi su se stessi per recuperare e risvegliare le qualità essenziali, quell’adulto non potrà scorgere in un lutto la bellezza, la forza, l’armonia, la pace e persino il piacere.


Come si fa ad avere l’esperienza del piacere in un lutto????


L’Essenza è ovunque: ricordate? 


Pertanto, non c’è atto, gesto o manifestazione in cui non siano presenti tutte le qualità essenziali.


Il piacere, la forza, l’amore, la gioia, la compassione, la bellezza non cancellano il dolore di un lutto ma compartecipano alla sua manifestazione e all’esperienza che se ne ha.


Quando si è operato il risveglio di una qualità essenziale in noi, si può scorgere quella qualità in tutto ciò che accade intorno a noi: il mondo assume un colore nuovo che prima non poteva avere, poiché non l’avevamo acceso dentro di noi.


Finché non riapriamo tutte le porte e non abitiamo tutte le stanze della nostra Essenza, il nostro mondo sarà un angusto monolocale.


Va da sé che chi si è preso la briga di ristrutturare ogni angolo della sua dimora reale, fa esperienza della vita nella sua totalità.

Persino un lutto, dunque, nutre la persona di pace, bellezza, gratitudine, meraviglia, piacere, forza, gioia, curiosità.


A tal proposito va ricordato un passo di Gurdjieff** in cui il maestro spiega che ogni essere vivente prende nutrimento da tre elementi:


L'aria

Il cibo

Le impressioni.


Riflettiamo su un dato:

possiamo digiunare e persino trattenere il fiato ma in nessun modo possiamo esimerci dal ricevere impressioni dall'esterno o dall'interno di noi stessi.


Tutte le persone che condividono lo stesso ambiente, respirano la stessa aria.

D'altronde, non tutti ne ricavano lo stesso nutrimento.


🤔Ecco perché.


La capacità di trarre nutrimento dall'aria come dal cibo, nasce  dentro ognuno di noi.  Non si tratta di facoltà organiche o costituzionali, bensì di facoltà che abbiamo realizzato da noi stessi: il risveglio delle qualità essenziali.


La possibilità di essere maggiormente nutriti da aria e cibo si realizza attraverso la facoltà di cercare e selezionare le impressioni da ricevere (Gurdjieff)**.


La qualità delle impressioni che riceviamo migliora la facoltà di assorbire nutrimento per il corpo e per lo spirito.


La frequenza delle impressioni che riceviamo -di qualsiasi natura esse siano - è automaticamente innalzata da un elemento: la presenza.


La presenza altro non è se non la presenza dell’Essenza in noi: il risveglio delle qualità essenziali.


Il risveglio.


La presenza è il momento di realtà: totale.

Così come la padronanza del sogno offre la possibilità di costruire il nostro corpo di sogno (vedasi Castaneda), così la padronanza della presenza offre la possibilità di costruire il nostro corpo di veglia (vedasi Gurdjieff).


Torniamo al lutto  e alle impressioni che ne ricevo: se ho integrato le qualità essenziali posso ricevere una moltitudine di impressioni al contempo e non solo dolore, perdita, rabbia, frustrazione.


Ciò equivale a moltiplicare le intensità delle impressioni e, quindi, la capacità di ricevere dalla Vita le sostanze necessarie: 


✔️al mantenimento dell'organismo, 

✔️allo sviluppo psichico,

✔️allo sviluppo emotivo,

✔️alle funzioni superiori della coscienza.


Va da sé che colui che ha operato il risveglio delle qualità essenziali vive una crescita e  un’espansione potenzialmente esponenziale di tutti i suoi corpi:


Fisico

Emotivo

Mentale

Spirituale.


Riferimenti


*A.H.Almass “Essenza. Il nucleo divino nell’uomo”, Ed. Crisalide 1999


**P.D. Ouspensky “Frammenti di un insegnamento sconosciuto”, Ed. Astrolabio, 1976,2018.


#SiiReale

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