L'ADRENALINA, I CHERUBINI E IL PARADISO PERDUTO (Alchimia degli istinti)
C’è una memoria antica prigioniera in ognuno di noi che è conoscenza pura: priva di giudizi, interpretazioni, deduzioni o proiezioni.
Eppure è inconscia: proibita.
È conoscenza sacra: è la memoria di ciò che siamo.
È Realtà ed Essenza.
Eppure è solo la metà della mela: e mangiata così è un frutto che avvelena (vedasi Genesi, Biancaneve, Pinocchio e molte altre narrazioni iniziatiche).
La memoria conoscitiva è serbata nella nostra amigdala e ne custodisce il varco un cherubino armato di spada fiammeggiante: quest’angelo della soglia è la nostra adrenalina.
Se la spada si infiamma, se l’adrenalina scorre nel nostro corpo, di lì non si può passare: la conoscenza è bruciata.
L’adrenalina avvampa ogni qual volta venga attivato uno dei nostri tre draghi istintuali dell’identificazione: è sufficiente che un drago scorga nelle immagini del mondo un elemento già contenuto nella memoria sacra dell’amigdala, che prende a sputare fuoco per sbarrarci l’accesso.
Così le spade angeliche si infiammano, l’adrenalina scorre e noi siamo ricacciati nell’inconscio: buttati ancora una volta fuori dall’Eden!
Finché l’adrenalina scorrerà nel nostro corpo alla prima inconsapevole minaccia, le sacre informazioni implicite non giungeranno mai alle strutture coscienti della corteccia cerebrale.
Ma perché ci sono i 3 draghi: il conservativo, il sessuale e il sociale?
Perché si è sviluppata questa interferenza egocentrica tra noi e il Vero?
Perché l’Essenziale resta invisibile agli occhi (Piccolo Principe)?
All’epoca in cui abitavamo il Paradiso perduto, e quando ci è stato fatto dono del Vero e dell’Essenza, eravamo ancora sprovvisti di coscienza critica e nel nostro cervello non si era ancora sviluppata la fisiologia del maschile.
La conoscenza sacra e Vergine dei nostri primi istanti di vita, la facoltà di vedere l’invisibile, può realizzarsi solo se affiancata dalla comprensione critica della mente maschile.
Allorché mancante, in sua vece si sviluppano le tre pulsioni istintuali di sopravvivenza o i tre Draghi: l’assurda razionalizzazione di occultamento volta a preservare la tranquillità personale.
Da allora, il nostro stato mentale soggettivo è subordinato al fuoco dell’adrenalina che disturba e impedisce la percezione e la comprensione oggettiva della realtà: la conoscenza sacra è custodita dalle fiamme delle proiezioni e identificazioni (pensieri, paure, credenze, meccanismi di difesa, etc).
Il frutto proibito del bene-e-male va assunto non per metà ma intera-mente: sposando il femminile della sacra conoscenza Vergine con la mente critica maschile, epurata dai tre istinti infiammanti.
Per realizzare la mente critica maschile è indispensabile apprendere a domare i tre draghi (vedasi Nigredo alchemica o Yoga-Vedanta in cui si parla dei tre guna che sono alla base del senso illusorio di identità).
Questo stadio si raggiunge attraverso una antica tecnica alchemica che, permettendo di contenere l’adrenalina nel cervelletto, ci consente di liberarci dalle morse dell’inconscio e da tutto ciò che non si-amo.
Domani conosceremo precisamente questa tecnica* nel secondo incontro di ALCHIMIA DEGLI ISTINTI.
*"Una tecnica è ciò di cui la volontà ha anzitutto bisogno per potersi esprimere come volontà, e così differenziarsi dal sogno o dal desiderio senza realizzazione" (U. Galimberti, “Psiche e Techne, 1999).
#SiiReale

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