IL SUPERPOTERE: CAPIRE SE STESSI
"Non so cosa provo e non so cosa sia giusto, cosa dovrei provare in certi casi".
Questa stessa, dolorosissima affermazione, la sento pronunciare nel mio studio da un uomo di 52 anni, una ragazza di 15, una donna di 32 e una di 38.
Cos'hanno in comune?
Sono tutti vittime di abusi.
In tutte le loro narrazioni, i bambini che sono stati, non avevano il diritto di esprimersi se non per favorire uno dei due ruoli genitoriali in conflitto.
La storia è la medesima: "a mamma/papà piacerebbe che tu facessi/dicessi/non fossi; non pensassi; non desiderassi; fai vedere che ti piace questo e fai vedere che non ti piace quest'altro".
Talvolta si arriva al punto: "fai vedere chi è tua madre".
"Mi sono accorta ora che servivo solo a questo".
Altre volte il messaggio è implicito: "mamma era talmente ansiosa/preoccupata/spaventata/insicura che cercavo di assecondarla in ogni modo. Oggi non so più chi sono".
In ognuna di queste persone è andato perduto il diritto a sentire se stessi: "non mi autorizzo a esistere altrimenti mia madre ne morirebbe", dice M. a soli 15 anni.
Il che equivale a pronunciare inconsciamente un patto mortale: "muoio io al tuo posto".
Quante strategie si possono escogitare nell'arco di una vita per compiacere ancora un genitore?
Alcol, droga, iper lavoro, una malattia con dolore cronico, distacco e disinteresse, evitamento costante, autosabotaggio e totale mancanza di fiducia in sé e di amor proprio; incapacità/rinuncia a farsi genitore; rinunciare a realizzare una propria vita.
A queste persone manca la memoria di un sentire proprio, personale, mentre è vivida la memoria delle esigenze, dei bisogni e dei desideri materni o paterni.
Il più delle volte, queste persone non si rendono conto di aver subito un abuso: quella era la loro "normalità" e non sanno immaginare un mondo in cui possa esistere un proprio sentire, per il quale, troppo spesso, si ha un enorme senso di colpa.
Potete immaginare quale sia la tipologia di un loro partner?
Nel counseling si rieduca all'ascolto di sé e, quindi, finalmente a scoprirsi, conoscersi, autorizzarsi ad essere se stessi.
Solo conoscendo noi stessi, i propri reali bisogni, possiamo esprimerci e scegliere il nostro posto del mondo.
#SiiReale

Commenti
Posta un commento