PRESENZA E GRATITUDINE: LAVORO PRATICO

 



Uno dei messaggi che ricevo più spesso nonché una delle richieste più frequenti nel mio studio è: 


"come sbloccare la mia vita che sembra ripetersi identica a se stessa ogni giorno?"


Pur dovendo, in questa circostanza, necessariamente prescindere dai singoli casi individuali, c'è tuttavia un esercizio pratico che ognuno di noi può svolgere per uscire da quella dolorosa impasse in cui l'esistenza pare un disco rotto.


L'esercizio è di natura verticale come ogni lavoro Sacro: ciò implica il fatto che si debba totalmente prescindere dalla natura fenomenologica di ciò che ci accade nel quotidiano (piano orizzontale).


L'attenzione è rivolta sempre al proprio sentire (verticalità).


Per comprendere la differenza vi riporto un esempio: mentre in Occidente v'è l'usanza cristiana di ringraziare per il cibo ricevuto (piano orizzontale), i Sufi ringraziano per la sensazione interna di fame o sazietà (verticalità) a prescindere che vi sia cibo o meno.


L'esercizio consiste semplicemente in questo: essere PRESENTI e GRATI del proprio sentire, in ogni istante o circostanza.


Non deve necessariamente procurarmi gioia l'arrivo di una bolletta ma posso essere grata del mio senso di frustrazione di fronte alla cifra  da pagare: sono grata del solo fatto di poter sentire e fare esperienza della frustrazione.


Resto presente al mio sentire qualunque esso sia, senza giudicarlo in alcun modo e manifestando gratitudine per il solo fatto di sentire ciò che sento.


Posso dire tra me e me: "grazie di poter provare/fare esperienza della malinconia/stanchezza/gelosia/mancanza/odio o rifiuto per il mio brutto carattere, etc"


Oppure posso dire tra me e me: "io amo avere la possibilità  di poter provare/fare esperienza di questo sentire frustrazione/serenità/rabbia/inadeguatezza/avarizia/etc".


In tal modo posso esprimere gratitudine anche per ciò che odio: non mi piace affatto sentirmi o vedermi dipendente o vulnerabile eppure posso ringraziare per questo fastidio o rifiuto.


Poco importa se all'inizio il lavoro sarà, per così dire, meccanico e, di fatto, non avvertiate nessun piacere o gratitudine nel riconoscere il vostro sentire. 


Sarà la ripetizione stessa dell'esercizio e l'attenzione sul piano verticale a risvegliare la vostra energia: è quella, infatti, a determinare quanto e cosa potete amare.


Meno energia avete a disposizione e meno potete amare. È dunque ovvio che se la vostra esistenza è bloccata, non sentiate alcun motivo d'essere grati.


Ripetendo l'esercizio in modo sistematico la vostra energia riprenderà a fluire e si intensificherà: nel giro di qualche giorno vi stupirete ad essere grati persino per il fatto di sentire il dolore di uno spigolo sul mignolo del piede destro!


Effetti dell'esercizio:


✔️Realizza e intensifica la presenza e centratura

✔️Aumenta l'energia

✔️Opera direttamente sul Timo e quindi aumenta la gioia di vivere e lo stato di salute

✔️Intensifica la consapevolezza

✔️Realizza l'istanza interna del Testimone (uno dei più alti livelli di consapevolezza)

✔️Favorisce l'accettazione

 ✔️Riduce gli attaccamenti e quindi i motivi di sofferenza

✔️Consente di fare esperienza totale di un sentire e, quindi, di poter passare oltre: sblocca l'esistenza che così non è più costretta a ripetersi


Fatemi sapere come va!


#SiiReale

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