SESSUALITÀ MISTICA: DI QUANTO PIACERE SEI CAPACE ?
A cosa serve la mistica sessuale?
A conoscere e non temere i propri istinti e, soprattutto a non avere paura dell’effetto che l’istinto altrui ha su di noi (rabbia, chiusura, indifferenza, invidia, silenzio, controllo, manipolazione, abuso, dipendenza, possessività, freddezza, opportunismo, superficialità, deresponsabilizzazione, etc).
Quanto piacere riesci a riconoscere?
Quanto a contenere?
Fin dove sostieni il piacere nella tua vita?
Ovvero: qual è la tua sensibilità?
Altrettanta sarà la tua capacità di accettare il dolore.
E viceversa.
Tutto ciò che ci ferisce o infastidisce e che accuratamente evitiamo attraverso l’azione inconscia dei nostri istinti, ha un suo corrispettivo nell’ambito del piacere che non riusciamo ad abbracciare.
In più, molti non si accorgono neanche di infliggersi o ricevere trattamenti dolorosi: si sono desensibilizzati.
Le nostre giornate sono costellate di problemi mediocri e insignificanti poiché a vivere d'istinti evitiamo le grandi sfide della vita e, quindi, i grandi piaceri sono sostituiti da piaceri mediocri.
Piacere e dolore sono esperienze imprescindibili nell'esistenza: rinunciare a una delle due polarità implica automaticamente l’esclusione dell’altra e, dunque, una significativa riduzione di ciò e di quanto possiamo vivere, delle avventure che ci concediamo di provare.
La maggior parte delle persone non sa cosa sia e non sa provare il piacere della vita, di sé e dell’altro: per lo più vede il difetto.
Si nota il proprio o l’altrui rotolino di pancia, la ruga o la cellulite; indispettisce la saccenza o la gelosia; irrita il controllo o l’ansia; annoia l’indecisione o la pigrizia; disturba una calvizie o una peluria.
Quanti sono i difetti su cui ci concentriamo ogni giorno? Quante volte diciamo come dovrebbe essere il mondo o un nostro caro?
Quante cose sono sbagliate ai nostri occhi?
Vedete il difetto in voi e non sapete godere di voi stessi. Vedete il difetto nell’altro e non ne sapete godere.
La verità è che Il piacere spaventa perché è incontrollabile.
E così, allo stesso modo, vi spaventa il dolore.
Si finisce così per vivere solo di controllo: di ciò che già sapete e sapete controllare.
Non c’è più piacere nemmeno nel vostro parlare: così prosaico, così quadrupede, così volgare.
Annuite alla paura come alla rabbia poiché parlano il vostro stesso idioma.
Ne siete i complici.
Con il piacere, no: non vi intendete più.
Il piacere è espansivo, ribelle, indomito; fuori controllo e fuori misura e perciò piacere.
È una dimensione esponenziale della crescita umana e voi l’avete imbrigliata in una taglia, in una pietanza, in un orgasmo, in un orologio, in un soggiorno, in una sostanza.
Vivere per ridurre la possibilità di stare male, di soffrire, vi ha privati della possibilità di fare esperienza del suo corrispettivo: il piacere.
Vivere con la paura di vivere è ciò che chiamiamo sopravvivenza.
Il regno dell’abbondanza ha a che fare con la vostra capacità di provare piacere.
Come superare i propri limiti alla capacità di provare piacere in ogni ambito esistenziale?
Ne parliamo in una conferenza gratuita on line 08/07: SESSUALITÀ MISTICA E RIGENERAZIONE.
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