ANIMA ANIMALE O ANIMA DIAMANTE?


 

La storia:

"Stephan Bibrowski nacque a Bielsk, in Polonia, nel 1890, con una folta chioma bionda che gli ricopriva tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Inorridita da quella che considerava un’aberrazione, sua madre lo abbandonò e lo affidò a un impresario che lo esibì in tutta Europa come attrazione da fiera, prima di portarlo negli Stati Uniti nel 1901. Una volta negli Stati Uniti, Barnum & Bailey si affrettò ad assumere Bibrowski e lo presentò come "Lionel, l'uomo con la faccia da leone", descrivendolo come "metà uomo, metà leone". Per 20 anni, Bibrowski fu esibito come un "fenomeno", senza che il pubblico sapesse che l’anima gentile dietro quella criniera era in realtà un uomo dalla voce dolce, che parlava cinque lingue e coltivava il sogno segreto di lasciare i palcoscenici e diventare dentista".



Ho appena letto questa storia.

Non ho potuto fare a meno di riflettere su come tutti, più o meno, siamo fenomeni da baraccone.

Tutti esibiamo -per sopravvivere e trovare il nostro posto nel mondo- la maschera di dolore o ferita sacra con cui ci incarniamo.

Sotto quell'anima animale (i tre istinti con cui ogni giorno evitiamo di toccare nuovamente la nostra sacra ferita) pulsa, invisibile, la nostra anima diamante.


Il protagonista della storia che riporto qui in basso ha avuto una fortuna che ai più è preclusa, a fronte di tutto ciò che non hai mai potuto avere: egli ha serbato il ricordo dei suoi sogni originari, seppur irrealizzabili.


La maggior parte di noi, invece, finisce per aderire totalmente alla sua falsa identità, al corpo di dolore che esibisce a fenomeno. E, così, presto dimentica i suoi sogni, o meglio, la direzione indicata dall'anima diamante.


Ognuno di noi ha la sua sacra ferita. Ognuno, poco più che in fasce, tenta di sopravvivere a questa lacerazione dall'Essenza, attraverso tre istinti inconsci: le strategie di sopravvivenza. Questi istinti diventano le fondamenta della propria personalità: la maschera che esibiamo e che soffoca e accieca ciò che tenta di vivere al di sotto.


Gli istinti procedono, durante tutto l'arco della nostra esistenza, a riprodurre il solito identico copione: minaccia rilevata e fuga o attacco.


La nostra energia e la nostra vita si consumano qui: nella fuga per paura (ritrazione conservativa) e nell'attacco per paura (espansione sessuale).


Mentre ci consumiamo a schierarci sull'una o sull'altra polarità orizzontale, la vita scorre lungo un asse verticale che non è fatto di agire e neanche di scelte, bensì di ascolto.


È qui che cessa ogni nostra sofferenza: nel ritorno alla ferita sacra e su quella verticalità che connette umano e divino, fuori dagli eventi. Qui si realizza l'anima diamante.


E tu cosa esibisci? 

Di cosa vai fiero?

Sei consapevole che è proprio quella la tua ferita?


#SiiReale

#counselingRoma


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