COSA NON FA IL TUO CUORE?
La maggior parte delle persone ha un livello di energia bassissimo.
Non solo perché si mangia male o si conduce una vita sedentaria.
Ognuno di noi ha 3 centri di base: mentale, emotivo e sessuale.
Ogni centro è deputato a un compito e ha tutte le facoltà di svolgerlo, nonché l’energia necessaria per adempiervi.
Il problema si crea quando demandiamo a un centro di svolgere attività che non sono di sua pertinenza. È allora che il nostro organismo entra in tensione, poi in conflitto e infine esaurisce gran parte della propria energia.
Facciamo un esempio comprensibile da tutti:
fare del sesso un oggetto del pensiero equivale a creare in noi uno stato energeticamente confusionale.
Il sesso ha un suo specifico centro e il mentale non è strutturato per fare fronte alle sue peculiarità. Ma i più, usano il centro mentale per fare sesso: così assistiamo a un numero esagerato di corpi energeticamente vuoti e morti che si avvicinano solo nello spazio ma incapaci di toccarsi profondamente e realmente nella sessualità.
Altri invece si innamorano mentalmente: non sentono, pensano all’amore!
Il centro emozionale resta così inattivo.
Avere a disposizione l’energia di tre centri e usarne per lo più uno soltanto, equivale a sovraccaricare un’area del nostro essere tre volte tanto oltre il suo limite: il tilt è garantito!
Come si riconosce una persona che vive in perenne conflitto tra i suoi 3 centri?
È in tensione.
È stressata.
Priva di forze.
L’energia inutilizzata dai centri inattivi, si accumula e genera tensione mentre uno dei nostri centri è chiamato a svolgere attività che esulano dalle sue mansioni.
Nel mondo Occidentale il centro razionale fa da padrone e così milioni di persone ogni giorno si infuriano contro la vita poiché non è logica e razionale!
Ma la razionalità è solo una piccola componente dell’esistenza.
Nella nostra cultura Il centro corporeo è stato abbandonato o gli sono state affidate mansioni che esulano dalla sensibilità che è di sua pertinenza. E abbandonando il corpo non si può mai neppure essere in contatto con lo spirito.
Nel Counseling, uno dei primi passi per rieducare i nostri tre centri è invitare a chiedere a se stessi:
cosa sto pensando?
Cosa sto provando?
Cosa sento nel corpo?
Altra strategia per rifocalizzare l’attenzione è individuare le aree di tensione nel corpo e immaginare quale e quanto peso stiano portando:
è un peso lecito?
È sano che il collo porti il peso di una relazione?
Non è forse, questa, oggetto di competenza del cuore?
E il tuo cuore: cosa non sta facendo?
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#Counseling
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