Sterco e Stelle. Ovvero: ora Ti insegniamo ad Amare. Conversazioni con i Maestri. parte III.
Parte III, conlusione. L'Orgasmo.
L’Universo-Dio ama come una mamma. Quando ci viene dato in dono un figlio, non ci chiediamo come debba essere affinchè noi ci si innamori di lui. Non stiamo a chiederci se sarà biondo con gli occhi azzurri o di destra; se amerà il cinema d’autore o ascolterà la techno; se sarà vegetariano o amante del mare. Quando l’incontro con la Vita giunge, noi la si ama senza domande, senza il bisogno di conoscere o sapere se sarà stella o sterco. L’arrivo di un figlio è come un matrimonio antico, un legame combinato: “questo è ciò che abbiamo scelto per te” sembra dire la Vita, e noi –per ciò che ci è consentito dalla nostra facoltà d’amare- lo si ama, senza fare domande.
Qui potevo solo piangere.
E l'ho fatto.
Grazie di aver letto fino a qui ♥
Sii Reale
Sara Ascoli
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L’Universo-Dio ama come una mamma. Quando ci viene dato in dono un figlio, non ci chiediamo come debba essere affinchè noi ci si innamori di lui. Non stiamo a chiederci se sarà biondo con gli occhi azzurri o di destra; se amerà il cinema d’autore o ascolterà la techno; se sarà vegetariano o amante del mare. Quando l’incontro con la Vita giunge, noi la si ama senza domande, senza il bisogno di conoscere o sapere se sarà stella o sterco. L’arrivo di un figlio è come un matrimonio antico, un legame combinato: “questo è ciò che abbiamo scelto per te” sembra dire la Vita, e noi –per ciò che ci è consentito dalla nostra facoltà d’amare- lo si ama, senza fare domande.
Hanno voluto che io aspettassi un po’ a completare questo post, i Miei. C’era altro da aggiungere riguardo questo messaggio. O meglio, c’era altro che io dovevo ancora apprendere. Sono trascorsi i giorni e le settimane e Loro non hanno smesso di picchiettare lo sesso tasto.
- non potete, Voi Uomini e Donne, sentire ancora cosa è l’Amore. Ne fate un gran parlare ma il Vostro Amore è una posa di convinzione.
-Una cosa?
-Voi amate con logica. Il vostro non è Amore è un sapere. Vi dite: “so che è bello, so che è ricco, che è intelligente, che è profondo, sensibile, che ha i miei gusti, so che può capirmi… allora posso innamorarmi di lui”, è un sapere, è una conoscenza di cui vi convincete, non è Amore. Seguite una perfetta logica ogni volta che incontrate una persona: “quella non mi tradirà, lei è onesta e sincera; è una donna semplice senza fronzoli, è di ottimi valori”. L’Amore non ha nulla a che vedere con la logica. Puoi essere logico spiegandoti Dio? Dio è Fede, Dio è Amore: l’Amore è Fede. Puoi vedere sino a qui? C’era più Amore nei vostri vecchi matrimoni combinati che nei vostri attuali legami!
Può sembrare assurdo ai più, ma in questa ultima affermazione i Miei descrivono l’Amore come una immensa libertà. Non c’è da scegliere chi amare o no, come amare o non amare, quali caratteristiche debba avere un partner affinchè io possa amarlo. Non c’è da scegliere: siamo sgravati da questa pesante responsabilità. Metti un adulto di fronte ad un bimbo appena nato e il pargolo lo amerà senza chiedersi come sarà questo adulto. E noi siamo proprio come dei bambini di fronte a questo nuovo Dio: siamo come bambini ogni volta di fronte all’Amore. Ma ci atteggiamo in “pose di convinzione”. Crediamo di sapere, fingiamo di sapere : scegliamo le idee migliori, inseguiamo gli ideali più profondi, finalizziamo un incontro, un contatto. Pensate forse che se ad una madre venisse detto che a suo figlio restano 2 o 3 anni di vita lei risparmierebbe il suo Amore? Che si addestrerebbe ad amare meno il suo “vuoto a rendere”? Eppure è così che sinora abbiamo amato.
Quando L’Universo-Dio diede inizio al Gioco Cosmico , al grande Lila, specchiandosi in ciò che plasmò nella sua Luce, nel suo Amore diede forma a noi, o meglio, alle nostre Menti Coscienti (vedi prima parte del post, venerdì 21 ottobre 2001). Il Gioco ebbe luogo solo per Amore, e non poteva essere diversamente, poiché l’Amore preesisteva ad ogni cosa: “al di là della Coscienza, v’è l’Amore" (Mooji). Siamo riflessi d’Amore Infinito: questo è ciò di cui dobbiamo accorgerci. I Maestri enfatizzano con un maiuscolo: “questo è ciò di cui Avete da accorgervi”. Questo è ciò che ci è stato donato! Continuamente si ripropone questo dono nella Vita di ciascun Essere. Ogni immagine, ogni figura nella quale ci imbattiamo non fa che riflettere quell’Amore, seppur criptato sotto il velo di Maya. Il nostro Gioco è l’accorgerci (piace tanto questo "accorgerci" anche al mio amico Igor Sibaldi!): il dono stesso è l’accorgersi di essere compagni di Gioco.
In ognuno di Voi, Uomini e Donne, l'Universo Ama ed Espande Sè Stesso. Altro non può essere l'Amore Terreno.
Così è stato. L’Universo- Dio è esploso, espandendosi in Noi, allora Menti Coscienti. E’ un donarsi infinito…all’infinito. A ben vedere è la teoria del big bang! Un’esplosione iniziale ed un’espansione che è a tutt’oggi in corso. Se L’Universo riconosce se stesso in Me, come atto d’Amore, a Me non è dato amare diversamente: ho da riconoscermi in ciascun incontro. Riflettermi nell’Altro come fossi al cospetto del grande specchio di Dio-Amore.
Quanto siamo lontani da tutto questo!
L’Universo-Dio, la Coscienza Universale chiede a Noi di assolvere un ruolo catartico, di ripulire Se stessa attraverso di Noi. Ogni nostra Vita, ogni nostro tentativo cosciente di rifletterci in quello specchio, sembra pulire un po’ il vetro dagli aloni di Maya…"è come passare la mano sullo specchio appannato del bagno dopo la doccia. Puoi vedere fin qui? “ dicono i Miei. “ Ognuno di Voi, Uomini e Donne, passa appena un dito sull’immagine velata e poi va via. Talvolta il vapore si riformerà”.
L’Universo non fa la conta delle vite necessarie a ripulire l’immagine riflessa: siamo Uno, in una moltitudine, siamo come una moltitudine (vedi prima parte del post: venerdì 21 ottobre 2011).
A Noi è dato lasciarci morire infinite volte per rivificarci, per rinascere. E’ la morte delle parti che compongono il nostro ego, il nostro velo di Maya. Solo dopo mille morti potremo vederci per ciò che siamo realmente. Dobbiamo mandare a morire tutte le nostre identificazioni, tutte le pose e le convinzioni, tutte le nostre false identità e i nostri nomi, prima di riuscire a specchiarci.
Quanto vapore acqueo su quel vetro! Quante infinite goccioline…ed è solo vapore.
Ma come espandermi nell’Altro se a chiuderlo da fuori vi è una Forma grezza, dura: il suo corpo, la sua immagine, appunto?
Ogni volta che noi pensiamo a Noi stessi, che ci soffermiamo a riflettere su di Noi, ci pensiamo con un corpo, ci pensiamo proprio come un’immagine, ci pensiamo allo specchio, in poche parole. Non riusciamo a prescindere da questo: è stramaledettamente faticoso dovermi immaginare senza costruire, plasmare questo doppio! E in questo specchio terreno (non in quello divino, non ancora, purtroppo) è prigioniera la nostra mente.
Quando parlo di immagine di Noi stessi non mi sto riferendo alla magrezza, all’altezza, al vestire, etc L’immagine di Noi è una costruzione delle nostre idee. La nostra immagine terrena è il riflesso delle nostre convinzioni, dei nostre mille ego, di tutto ciò che non siamo disposti a lasciar andar via, di ciò che ci vantiamo di aver faticosamente appreso, e che siamo chiamati invece a lasciar bruciare nella fiamma della Coscienza. L’immagine di Noi che abbiamo realizzato è frutto di centinaia di scelte: Noi rappresentiamo a Noi stessi ed al Mondo ciò che per Noi è giusto, buono, corretto…tutto ciò che è altro da Noi è sbagliato. Ci sforziamo costantemente di esprimere attraverso Noi stessi quelli che sono i nostri valori: vogliamo apparire benestanti o intelligenti, giocosi e creativi o riflessivi e meditativi…abbiamo l’urgenza di scambiarci i dati, di vedere riconosciute le nostre idee: “ Lo spazio di un idea, è la distanza che ti separa da Dio. Ed è un’idea a 5 stelle! “ (Mooji). Quando abbiamo un’idea, un pensiero, una convinzione, non siamo più Noi a tenere il timone, bensì loro a possedere Noi. In favore di un pensiero, di un solo pensiero (ad esempio quello di aver ragione) Noi cediamo tutta la nostra energia. Per far vivere un’idea siamo costretti a nutrirla della nostra stessa energia. E’ con questa energia che quell’idea procederà a costruire il nostro mondo e la nostra immagine.
Ed era solo un’idea…magari, poco dopo, l’avremmo cambiata!
L’espansione di cui parlano i Miei prevede la rinuncia alla propria forma, a ciò che ognuno crede di essere. Ugualmente l’Universo-Dio rinunciò alla propria forma originaria espandendosi incondizionatamente in Noi.
Ogni qual volta ci succede di dover abbandonare le nostre certezze, i nostri saperi, rinunciare ai bisogni, alle paure, ai sogni, alle compagnie, alle comodità, all’ego … apriamo il cuore affinchè Dio vi alberghi. Per l’Io è un perdere: v’è quasi dolore a sentirsi penetrati da Dio! Sembra farsi spazio anche laddove non ce n’è. Non è velata la metafora sessuale: è esplicita! Lasciarsi andare a quell’atto d’Amore è quasi subire una violenza: ci sentiamo privati della nostra felicità, della nostra integrità, invasi, violati. Abbandonarsi è una tortura! E invece Lui ci sta amando con una dolcezza infinita. E mentre Lui ci ama, noi non siamo lì, ma a chiederci come sarà domani la nostra vita senza il lavoro che abbiamo appena perso! E così che perdiamo l'orgasmo.
Fa male ora, sento dolore: ma è solo Lui che mi ama più forte.
Ogni volta che Dio entra in Noi chi è che perde?
Chi è che deve essere perso?
“Ogni volta che Io entro in Te…”, notate bene: questo Te è volutamnte (volere dei Miei) scritto in maiuscolo. E’ il nostro vero Sé, l’unico vaso che può contenere il Nettare Divino. “…tu perderai”: questo “tu” è scritto con la lettera minuscola. E’ ciò che appartiene al Mondo, e va perso.
-E’ ciò che ci è successo con Te, proruppero i Miei.
- Vale a dire?
-Oggi è facile parlare con te ma in passato non ci hai reso semplice il lavoro.
-In che senso?
-Ti ostinavi, ti ritraevi, ti nascondevi. Facevi di tutto per dormire. Non avevi alcuna voglia di risveglio e dimenticavi ogni cosa ti dicessimo. Hai usato di tutto per distrarti da Noi.
-Beh, i primi anni per me sono stati un inferno: non sopportavo queste intromisioni; mi era difficile distinguere la differenza tra lo stato di veglia e Voi; sentivo di non avere alcuna libertà; mi sentivo usata….
-Spera di sentirti ancora usata a lungo (Ridono)
-Mi avete reso impraticabili alcune amicizie, insopportabili quelli che erano i miei piaceri, insomma… non è stato facile neppure per me. E poi? Quand’è che ho incominciato a prestarvi orecchio?
-Quando ti abbiamo spezzato sino a renderti umanamente inutile.Qui potevo solo piangere.
E l'ho fatto.
Grazie di aver letto fino a qui ♥
Sii Reale
Sara Ascoli
Contattami al 3387503217



sei bellissima Sara.....e io resto senza parole
RispondiEliminaporca paletta! Un attentato al mio ego! :) :) grazie infinite Anonimo...è Tua la Bellezza che guarda! <3 namastè
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